Rendita catastale: che cos'è e come si calcola - Immobiliare Andromeda

Rendita catastale: che cos’è e come si calcola

Conoscere la rendita catastale è importante per il calcolo del valore catastale, che è determinante per il calcolo dell’imposta di registro sulle compravendite di case tra privati; per il calcolo dell’Imu, ed infine per la determinazione del valore fiscale delle proprietà.

Per conoscere la rendita catastale di immobili censiti ed accatastati ci basterà fare riferimento a documenti come l’atto di acquisto della casa e/o la visura catastale.
Ma qual è la formula dietro al calcolo della rendita catastale del nostro immobile? La risposta è semplice: consistenza catastale per tariffa d’estimo.

La consistenza catastale è la grandezza di un immobile, la cui misurazione avviene diversamente a seconda della tipologia d’immobile. Le tariffe d’estimo invece sono delle tariffe elaborate dall’Agenzia delle Entrate del Territorio e variano a seconda del comune, zona censuaria e tipologia o destinazione d’uso ordinaria (categoria o classe catastale)

Dalla rendita catastale arriviamo al valore catastale, che è un dato rilevante in fase di compravendita degli immobili tra privati perché è la base imponibile dell’imposta di registro.

Quando si acquista casa, com’è noto, si pagano delle tasse oltre al prezzo della proprietà. Nel caso di compravendita tra privati ​​abbiamo: imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale. Queste ultime due voci sono fissate a 50 euro ciascuna, mentre l’imposta di registro è pari al 2% del valore catastale per l’acquisto della prima casa e al 9% per l’acquisto della seconda casa.

La formula del valore catastale è semplice, dato che bisognerà rivalutare del 5% la rendita catastale (40% per gli immobili appartenenti al gruppo B) per poi moltiplicarla per un dato coefficiente, variabile a seconda del caso:

  • 110 per la prima casa;
  • 120 per i fabbricati categoria A o C;
  • 168 per i fabbricati categoria B;
  • 60 per i beni immobili categoria A/10 o D;
  • 40,80 per i fabbricati categoria C/1 ed E:
  • 112,50 per i terreni non edificabili.

Il concetto di gruppi fa riferimento alle cosiddette “categorie catastali”. In linea di massima:

  • Gruppo A – Abitazioni o uffici
  • Gruppo B – Edifici con carattere sociale o comunitario (caserme, monasteri, uffici pubblici, ospedali, scuole, biblioteche)
  • Gruppo C – Edifici finalizzati ad attività commerciali
  • Gruppo D – Immobili a destinazione speciale (fabbriche, alberghi, banche, teatri, ospedali, impianti industriali, grandi negozi)
  • Gruppo E – Immobili a destinazione particolare (aeroporti, caserme, luoghi di culto)
  • Gruppo F – Entità urbane (aree dismesse, ruderi, cantieri)

In questo articolo abbiamo riassunto per grandi linee i concetti base che stanno dietro alla rendita catastale. Bene precisare che le informazioni potrebbero essere suscettibili di cambiamenti di caso in caso, soprattutto in vista dell’imminente Riforma del Catasto prevista per il 2026, ed è per questo che è importante affidarsi a dei professionisti del settore.

Data l’importanza dell’argomento, come abbiamo visto, anche nella compravendita tra privati, puoi rivolgerti al nostro nutrito team di esperti chiedendo una consulenza gratuita se hai necessità di procedere alla valutazione del tuo immobile cliccando qui prima di metterlo in vendita.

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